Cos’è un portafoglio elettronico
L’ecosistema SPID, originariamente concepito come gestore di attributi, si presta bene al modello di gestione dati dell’IT Wallet. Durante l’autenticazione con SPID, vengono trasmessi al servizio i vari attributi del cittadino, fornendo una base solida per la gestione dei dati nell’IT Wallet.< il concetto di permacultura /p>
L’app IO si configura come il naturale candidato per l’IT Wallet, trasformandosi da una semplice applicazione per le notifiche della Pubblica Amministrazione a un portafoglio per la gestione dei dati degli italiani. A oggi, l’app IO è stata scaricata ben 37 milioni di volte.
L’IT Wallet si colloca in un percorso di innovazione che anticipa l’EUDI Wallet, il futuro portafoglio digitale europeo. Questo sistema, in fase di sviluppo nell’ambito dell’Unione Europea, mira a garantire un’identità digitale valida in tutti i Paesi membri. Con l’EUDI Wallet, i cittadini europei potranno accedere a servizi pubblici e privati in tutto il continente, usando un unico portafoglio digitale.
Le principali differenze tra EDIW e SPID riguardano portata e utilizzo. EDIW è utilizzabile in tutta l’Unione Europea per servizi online governativi, finanziari e commerciali, mentre SPID è pensato specificatamente per accedere ai servizi online del governo italiano. Inoltre, EDIW utilizza una tecnologia avanzata per garantire la privacy dell’utente, mentre SPID si basa su certificati digitali per garantire la sicurezza dell’identità digitale.
La roadmap del PNRR in materia di identità digitale è ambiziosa: essa prevede che, entro il 2025, 42,5 milioni di cittadini siano in possesso di questo strumento. L’obiettivo pare non essere così distante, alla luce dei 36,4 milioni che posseggono lo Spid e dei 39,3 milioni che hanno la Cie (Fonte: Sole 24 Ore).
Libretto di portafoglio elettronico per famiglie
Infine, i commercialisti offrono un livello di assistenza più approfondito, particolarmente utile per chi ha esigenze specifiche o complesse e le loro tariffe variano in base ad esperienza di lavoro e complessità della pratica da gestire. In media, i costi per la gestione del Libretto di Famiglia da parte di un commercialista possono oscillare tra i 50 e i 100 euro per operazione.
Per poter operare come prestatore, non deve aver avuto un rapporto di lavoro subordinato o di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.) con l’utilizzatore nei sei mesi precedenti la prestazione. Questo requisito è fondamentale per evitare che il Libretto di Famiglia sia utilizzato per mascherare rapporti lavorativi più stabili.
Infine, i commercialisti offrono un livello di assistenza più approfondito, particolarmente utile per chi ha esigenze specifiche o complesse e le loro tariffe variano in base ad esperienza di lavoro e complessità della pratica da gestire. In media, i costi per la gestione del Libretto di Famiglia da parte di un commercialista possono oscillare tra i 50 e i 100 euro per operazione.
Per poter operare come prestatore, non deve aver avuto un rapporto di lavoro subordinato o di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.) con l’utilizzatore nei sei mesi precedenti la prestazione. Questo requisito è fondamentale per evitare che il Libretto di Famiglia sia utilizzato per mascherare rapporti lavorativi più stabili.
Il Libretto Famiglia si differenzia da altri tipi di voucher lavorativi principalmente per l’ambito di utilizzo e le modalità operative. Mentre il Libretto Famiglia è stato pensato esclusivamente per compensare prestazioni occasionali effettuate da persone fisiche non nell’esercizio di attività professionali o d’impresa, altri tipi di voucher possono essere utilizzati anche da imprese e liberi professionisti.
Il prestatore nel contesto del Libretto di Famiglia è il lavoratore che fornisce la propria attività lavorativa in modo occasionale e saltuario, ricevendo un compenso attraverso i buoni acquistati e utilizzati dall’utilizzatore. I prestatori possono appartenere a specifiche categorie, tra cui studenti con meno di 25 anni, pensionati, disoccupati e percettori di prestazioni di sostegno al reddito.
Portafoglio portafoglio elettronico
All’IT Wallet, così come all’App Io, si accederà tramite Spid e Cie. I due strumenti di identità digitale attivi in Italia. Le due chiavi di accesso ai servizi digitali della pubblica amministrazione. Spid al momento è usato da 38,8 milioni di persone. La Carta di identità elettronica da 40 milioni. Mentre la platea di App IO è di 47 milioni di cittadini. Per il governo l’adozione dell’identità digitale è un aspetto cruciale, legato a doppio filo con la realizzazione dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. L’obiettivo è raggiungere i 42,3 milioni di identità digitali entro il 2026. Oramai piuttosto alla portata.
I tempi non sono stati chiari per anni. Nel 2024 a più riprese si sono chiarite le tempistiche. Già da ottobre circa 50mila cittadini potranno accedere al portafoglio digitale, 250mila dal novembre, un altro milione dal 20 novembre.
L’IT Wallet si colloca in un percorso di innovazione che anticipa l’EUDI Wallet, il futuro portafoglio digitale europeo. Questo sistema, in fase di sviluppo nell’ambito dell’Unione Europea, mira a garantire un’identità digitale valida in tutti i Paesi membri. Con l’EUDI Wallet, i cittadini europei potranno accedere a servizi pubblici e privati in tutto il continente, usando un unico portafoglio digitale.
All’IT Wallet, così come all’App Io, si accederà tramite Spid e Cie. I due strumenti di identità digitale attivi in Italia. Le due chiavi di accesso ai servizi digitali della pubblica amministrazione. Spid al momento è usato da 38,8 milioni di persone. La Carta di identità elettronica da 40 milioni. Mentre la platea di App IO è di 47 milioni di cittadini. Per il governo l’adozione dell’identità digitale è un aspetto cruciale, legato a doppio filo con la realizzazione dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. L’obiettivo è raggiungere i 42,3 milioni di identità digitali entro il 2026. Oramai piuttosto alla portata.
I tempi non sono stati chiari per anni. Nel 2024 a più riprese si sono chiarite le tempistiche. Già da ottobre circa 50mila cittadini potranno accedere al portafoglio digitale, 250mila dal novembre, un altro milione dal 20 novembre.
L’IT Wallet si colloca in un percorso di innovazione che anticipa l’EUDI Wallet, il futuro portafoglio digitale europeo. Questo sistema, in fase di sviluppo nell’ambito dell’Unione Europea, mira a garantire un’identità digitale valida in tutti i Paesi membri. Con l’EUDI Wallet, i cittadini europei potranno accedere a servizi pubblici e privati in tutto il continente, usando un unico portafoglio digitale.